Tra le proposte di revisione del PNRR elaborate dal Governo e sottoposte alla Commissione europea, vi è la previsione di una Zona Economica Speciale (ZES) unica nel Mezzogiorno. La Riforma intende superare la perimetrazione prevista dalla normativa vigente corrispondente alle otto ZES esistenti (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna) istituendo una ZES unica per il Sud.
La riforma risulta necessaria per creare un sistema unico di governance che permetta di semplificare il coordinamento tra i diversi interventi e di realizzare un piano strategico di sviluppo della ZES.
Alla riforma è associato un Investimento che prevede un credito d’imposta concesso alle imprese che avviano un programma di attività economiche imprenditoriali o di investimenti di natura incrementale nella ZES.
Sono agevolabili gli investimenti, facenti parte di un progetto di investimento iniziale, relativi all’acquisto, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di:
- macchinari,
- impianti diversi da quelli infissi al suolo,
- attrezzature varie,
- terreni,
- immobili strumentali agli investimenti,
destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nel territorio.
Il credito d’imposta è riconosciuto alle imprese che effettuano tali tipologie di investimento destinate a strutture produttive ubicate nelle zone assistite, con esclusione di quelle che operano nei settori dell’industria siderurgica, carbonifera, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e delle relative infrastrutture, della produzione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, nonché dei settori creditizio, finanziario e assicurativo.
Il credito d’imposta ZES prevede due restrizioni fondamentali:
- il valore dei terreni e degli immobili non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato;
- non sono agevolabili i progetti di investimento di importo inferiore a 200.000 euro.
L’intensità degli aiuti va da un minimo del 15% fino ad un massimo del 60%, differenziata per Regione e grandezza dell’impresa.
REGIONE | Grande Impresa | Media Impresa | Piccola Impresa |
Campania, Puglia, Calabria, Sicilia | 40% | 50% | 60% |
Molise, Basilicata, Sardegna | 30% | 40% | 50% |
Abruzzo | 15% | 25% | 35% |
La conservazione del beneficio prevede, al momento, l’obbligo di mantenere l’attività nella Zes per almeno sette anni dal completamento dell’investimento. Il credito sarà garantito nella misura massima consentita dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027 (valori esposti in tabella).
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